All' interno dei DCM (Disordini Cranio Mandibolari) rientrano una serie di sintomi quali: rumori articolari, dolore o limitazione dei movimenti mandibolari.
La prevalenza dei (DCM) nella popolazione generale è significativa raggiungendo un picco di prevalenza tra i 20 ei 40 anni, con le donne colpite circa quattro volte più degli uomini. Tuttavia, la maggior parte dei DCM sono condizioni, che non causano danni irreversibili né alla muscolatura masticatoria né alle articolazioni temporo-mandibolari. In presenza di sintomi, una visita e una diagnosi accurate sono necessarie per identificare correttamente il problema e intervenire tempestivamente, evitando il rischio di un peggioramento nel tempo. La causa dei DCM è multifattoriale, coinvolgendo una serie di fattori che predispongono, scatenano e mantengono nel tempo tali disturbi. Tali fattori possono essere morfologici, ormonali ed emotivi, ma spesso la causa scatenante è un evento traumatico. Se non corretti, questi fattori possono portare ad una cronicizzazione del DCM.
Tra i sintomi più rilevatori abbiamo:
- Dolore durante l'apertura e la chiusura della bocca
- Rumori articolari durante i movimenti della mandibola (come click)
- Limitazioni nei movimenti di apertura della mandibola
- Dolori dentari diffusi e non specifici.
La gravità dei sintomi può variare, da lievi e tollerabili a intensi e debilitanti. È importante non sottovalutarli, poiché possono aggravarsi con l'età e potenzialmente portare a condizioni come l'artrosi dell'articolazione. Lo stress e i problemi legati all'occlusione dentale sono fattori chiave nello sviluppo di questi disturbi.
La terapia dei disordini temporo-mandibolari si basa sui principi ortopedici fondamentali, tra cui lo scarico articolare, il riposo e la gestione del dolore durante la fase acuta. A fini terapeutici, vengono impiegati principalmente trattamenti conservativi, che possono essere classificati in una delle seguenti categorie:
- Terapia cognitivo comportamentale
- Fisioterapia
- Utilizzo di dispositivi orali (bite)
- Artrocentesi
- Farmacoterapia sistemica
Nei casi di disfunzione temporo-mandibolare causata da malocclusione dentale si attua un approccio conservativo e reversibile che punta al ripristino dell'equilibrio neuromuscolare dell'apparato masticatorio. Questo si ottiene attraverso l'uso di un bite ortotico, specificamente progettato per influenzare positivamente il sistema masticatorio. L'utilizzo continuato, sia diurno che notturno, del bite permette nel corso di alcuni mesi di promuovere il processo naturale di guarigione dei tessuti lesi nell'articolazione temporo-mandibolare. È importante notare che il controllo completo dei sintomi dipende anche dalla gestione degli altri fattori scatenanti.
Durante le fasi acute possono essere indicati trattamenti farmacologici. I quadri patologici più complessi possono richiedere un approccio multidisciplinare poiché in una piccola percentuale dei casi sono dovuti a disturbi del sistema nervoso che mimano questi disturbi cranio mandibolari. In altri casi possono essere necessari interventi chirurgici per trattare i disturbi dell'articolazione temporomandibolare.